L'Amore non bisogna implorarlo e nemmeno esigerlo. L'amore deve avere la forza di attingere la certezza in sè stesso. Allora non sarà trascinato, ma trascinerà.

Parlare di benessere


Parlare di benessere, nell’attuale periodo storico che sembra evidenziare più che altro condizioni di malessere in ogni aspetto della vita, sembra un controsenso. Eppure risponde a diverse esigenze, prima fra tutte quella di intraprendere quel processo di integrazione degli opposti, che da più parti viene indicata come via evolutiva privilegiata per l’umanità del nostro tempo.

 L’essere umano è un’entità integra, unitaria, completa in se stessa, benché la sua coscienza spesso non gli consenta ancora di percepirsi in tal modo. Anzi, in genere la percezione che ha di se stesso è decisamente diversa: considera il proprio corpo fisico, la mente e lo spirito come parti a se stanti; se stesso separato dall’ambiente che lo circonda; la sfera personale ben distinta da quella sociale in cui è inserito, e così via.

 Questa concezione è stata favorita dalla cultura e dal tipo di progresso che si sono sviluppati in modo esponenziale soprattutto nel secolo scorso, anche grazie alla parcellizzazione di ogni competenza. Medicina, scienza, tecnologia, hanno tutte seguito questa via di specializzazione, che ha consentito di velocizzare i processi di sviluppo e l’acquisizione di conoscenze, ma che ora necessita di completarsi con l’integrazione delle parti, per ritrovare l’unità originaria. Il concetto di benessere non può limitarsi all’aspetto della salute fisica, che è essenziale, ma non si riferisce alla mera assenza di malattia: l’organismo umano è un meccanismo di grande perfezione che necessita di essere accudito, perché ogni distonia, ogni squilibrio, sia esso interno o esterno, ne può condizionare il buon funzionamento.

 A volte il malessere è semplicemente un richiamo all’attenzione da parte dell’organismo, o un modo attraverso cui lo stesso si libera da situazioni di squilibrio. Se lo ascoltiamo, possiamo correggere la rotta e ritrovare l’equilibrio anche rapidamente e con semplicità, ma se lo consideriamo un impedimento, anziché un messaggio, se ci occupiamo di debellare il sintomo-segnale senza nemmeno prendere in considerazione la possibilità di modificare lo stile di vita, allora può accadere che lo squilibrio si cristallizzi in forme sempre più consistenti, fino anche alla malattia.

 Lo squilibrio può derivare da molteplici fattori: emotivi, mentali, ambientali, interiori e/o di relazione, di cui occorre tenere conto. Occuparsi del ben-essere significa prestare attenzione a se stessi, alle relazioni, agli altri, all’ambiente; significa contenere i ritmi vorticosi per trovare spazi, anche piccoli, di silenzio e contatto con la natura; significa occuparsi della propria interiorità ascoltandola e nutrendola attraverso l’espressione delle proprie specifiche qualità; significa alimentarsi con cibi semplici e il più possibile genuini; significa riconoscere i propri valori e impegnarsi a perseguirli; significa dare importanza alle piccole cose del quotidiano e valorizzare il contatto umano; significa sviluppare la gratitudine per le molte cose belle presenti nella vita di ciascuno, indipendentemente dalle difficoltà con cui ci si misura.

 Ecco allora che il concetto di benessere si espande ed include le condizioni psicofisiche e gli aspetti socio-ambientali che determinano la qualità della vita, ed occuparsi di benessere significa rendersene responsabili, anche individualmente, e migliorarle con la consapevolezza di offrire il proprio contributo al miglioramento globale.
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"The Wolf of Wall Street" e gli altri film al cinema nel week-end



Preceduto da 5 nomination agli Oscar arriva in sala l'attesissimo The Wolf of Wall Street, di Martin Scorsese con uno strepitoso Leonardo di Caprio e un Jonah Hill che non è da meno (entrambi candidati alla statuetta per miglior attore). Il film, tratto dall’omonimo libro autobiografico di Jordan Belfort, racconta dell’ascesa e della caduta di un broker di successo, che ha saputo creare il suo impero partendo da semplice telefonista della società di brokeraggio LF Rothschild fondando poi la potentissima Stratton Oakmont, definita la "Disneyland dei broker".
Poker d'assi, o meglio di premi Oscar, per Last Vegas, divertente commedia di John Turteltaub (Un amore tutto suo) con Michael Douglas, Robert De Niro, Morgan Freeman e Kevin Kline nel ruolo di 4 attempati signori che in occasione dell’addio al celibato dello scapolo incallito del gruppo, decidono di partire per Las Vegas con il proposito di vivere un week end da leoni nonostante l'età, gli acciacchi e le preoccupazioni di ciascuno. E dopo il loro arrivo la 'città del peccato' non sarà più la stessa...
Amore e psicanalisi sono gli ingredienti principali di quella che è sicuramente l'uscita italiana della settimana: Tutta colpa di Freud, la nuova commedia firmata da Paolo Genovese (Immaturi). Di tutto rispetto il cast, capitanato da Marco Giallini nei panni di Francesco un analista alle prese con tre casi disperati: le sue tre adorate figlie… Marta è una libraia che si innamora di un ladro di libri, Sara una lesbica che decide di diventare etero e Emma una diciottenne innamorata di un cinquantenne. E nemmeno per lo stesso Francesco la vita sentimentale è tanto facile. Nel cast anche Vittoria Puccini, Anna Foglietta, Claudia Gerini, Alessandro Gassman, Vinicio Marchioni, Laura Adriani e Daniele Liotti.
E' passato dall'ultimo Festival di Cannes, infine, il nuovo caso cinematografico francese: Tutto sua madre, di e con Guillaume Gallienne, adattamento cinematografico dello spettacolo ispirato a fatti della sua vita. Fin da bambino, Guillaume è stato considerato da tutti diverso da come è. Un malinteso durato circa trenta anni, soprattutto con sua madre, fino all'incontro con quella che diventerà la seconda donna più importante della sua vita...

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Libri d'amore consigliati per San Valentino



San Valentino, ditelo con un fiore. Ma perché no, anche con un libro. La letteratura contemporanea italiana e internazionale ci ha regalato una serie infinita di classici della narrativa sentimentale, dove il cuore è il protagonista indiscusso di ogni vicenda. Ecco allora una serie di consigli di lettura da leggere sempre, ma da regalare anche in occasione della festa degli innamorati. Un regalo che dura molto più di un fascio di rose. Una serie di titoli, alcuni conosciuti, altri insoliti, che il popolo del Web ci ha suggerito tramite forum e social network, nei quali immedesimarci o semplicemente apppassionarci, alla scoperta di uno dei sentimenti più semplici e complessi al mondo. Eccoli.
Tra i classici, non mancano mai “Romeo e Giulietta”, di William Shakespeare, la storia tragica e travagliata dei giovani amanti nella Verona del Cinquecento, o “L’amore ai tempi del colera”, Gabriel García Márquez, dove il protagonista, Florentino Ariza, aspetterà la sua innamorata, Fermina Daza, per “cinquantatré anni, sette mesi e undici giorni, notti comprese”.
Da molti considerato un capolavoro, “Jane Eyre”, romanzo autobiografico di Charlotte Bronte, è una storia d’amore che va oltre ogni convenzione dell’epoca e fornisce un assaggio alle prime lotte di emancipazione femminile. Restando in famiglia, tra i grandi classici rientra anche “Cime tempestose”, della sorella Emily.
Conosciuto più per il film, “Colazione da Tiffany”, di Truman Capote, è un altro dei romanzi d’amore da aggiungere alla lista: la storia sentimentale tra l’irraggiungibile Holly Golightly e il giovane scrittore-narratore sfugge ad ogni definizione dell’amore in sè. Stessa cosa vale per“Alta fedeltà”, di Nick Hornby: la vita, le frustrazioni sentimentali e l’amore, soprattutto per la musica, del trentacinquenne Rob Fleming nella Londra degli anni Novanta.
La giovinezza, l’amore, la perdita e la solitudine nella Tokyo degli anni Sessanta sono gli ingredienti di “Norvegian Wood”, romanzo cult per molti giovani scritto da Haruki Murakami, così come sono giovani Assaf e Tamar, protagonisti di “Qualcuno con cui correre”, romanzo dell’israeliano David Grossman.
Ancora ambientato in Giappone troviamo “Neve”, di Maxence Fermine: la storia del giovane Yuko, della sua passione per la poesia e degli insegnamenti del vecchio poeta Saseki, che lo porteranno a diventare un grande poeta e un uomo capace di amare.
L’amore che vince su tutto, persino sulle distanze geografiche e sulle differenze è il protagonista de “L’amante palestinese”, del libanese Sélim Nassib: la difficile storia d’amore tra la popolana ebrea Golda e l’aristocratico palestinese Albert nella Palestina degli inizi del Novecento con tutte le tensioni e gli scontri del periodo storico.
Nel panorama italiano, invece, tra i romanzi consigliati compare “Gli amori difficili” di Italo Calvino, una raccolta di venti racconti, ognuno che descrive una storia diversa, in cui l’unico fine è descrivere l’amore nel modo più semplice possibile, senza alcun ricamo, ma come frutto della combinazione di sentimenti, di emozioni e di ricordi tra due persone.
E poi ancora: “Jules e Jim”, l’amore di due uomini per una donna dello scrittore francese Henry-Pierre Rochè, “Addio alle armi”, romanzo parzialmente autobiografico di Hernest Hemingway, “Porci con le ali”, romanzo scandalo di Marco Radice Lombardo e Lidia Radice, alias Rocco e Antonia; “Il maestro e Margherita”, di Michail Bulgakov, che narra l’amore del Maestro, drammaturgo, per Margherita Nikolaevna nell’Unione Sovietica degli anni Trenta.
L’amore si può esprimere in tanti modi, anche con le figure, perciò, per sfatare il mito che un fumetto debba essere necessariamente per bambini, concludiamo con una graphic novelamata e consigliata da molti: “Blankets”, di Craig Thompson, in cui l’autore disegna, china su foglio bianco, il suo primo amore e descrive “come ci si sente nel dormire vicino a qualcuno per la prima volta“.

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Alcuni esercizi per farti impazzire di piacere


Abbiamo visto che il primo passo verso la riacquisizione della capacità di fare miracoli con la passera è reimparare l'utilizzo dei muscoli pelvici (pubococcigeo ecc.) cioè dei muscoli che stringono l'ano, bloccano la pipì, irrigidiscono la parte tra l'ano e il sesso.

Ma non è mica finita qui. La passera può produrre una mirabolante varietà di movimenti. Stringere e rilassare i muscoli della parte iniziale della passera è una cosa che si riesce a fare subitoŠ una cosa da principianti. Perché accontentarsi di raggiungere l'orgasmo vaginale, e farlo diventare scemo di piacere, quando con un piccolo sforzo in più potreste sconquassargli il cervello, frullarlo, omogeneizzarlo, montarglielo a neve, triturargli le contrazioni psichiche, vaporizzargli l'anima, rivoltarlo come un calzino, galvanizzargli il velupendulo e ridurlo in uno stato di schiavitù perpetua (e come optional godere pazzescamente)?


Ululerà al solo pensiero del vostro sorriso. Le amiche vi chiederanno: «Ma cosa gli hai fatto? Voodoo? Magia nera? Gli metti l'eroina nel caffè per renderlo tossicodipendente? Stai per ereditare?»
«No» direte voi. «Passera, solo passera, sana, buona, genuina passera italiana. Tira più di quattro coppie di buoi perché è temperata come un clavicembalo svizzero.» E sapete qual è il massimo del massimo del massimo?


Quando riuscirete a farla fremere. Quando la passera ti freme gli uomini roteano gli occhi, perdono il senso della verticalità, capiscono che è nelle sfere e nelle rotondità il segreto dell'universo e ti chiedono se possono dedicarti una statua di bronzo: tu a cavallo, come Garibaldi. «Dio! Quanto ti amo!!!» Ma andiamo per ordine. Iniziamo dalle cose facili.

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Le vibrazioni meccaniche che danno piacere


Sono stati creati per il piacere singolo ma c'è anche chi ama usarli in coppia. Sono i vibratori che, insieme ad altri strani aggeggi, l'industria del sesso smercia in grandi quantità. Il vibratore è un coso piselliforme azionato da una batteria. Ce n'è di svariate misure e dai colori più disparati, con superficie liscia o cosparsa di piccoli brufoli o minuscole dita di plastica morbida. Ce n'è di adatti alla stimolazione clitoridea, vaginale o del punto G (generalmente corti) e di più sottili per la stimolazione anale. Ci sono persino vibratori a tre dita progettati per fare tutte e tre le cose assieme.

Già nell'antichità le concubine giapponesi usavano infilarsi dentro tre palline di metallo che contenevano all'interno un peso che, non so in che modo, favorito dal deambulare della ragazza, provocava un certo fremito irregolare. Oggi si vendono palline simili per rilassarsi tenendole in mano...


Sono poi in commercio delle palline collegate tra loro da un filo che le rifornisce di corrente di modo che un meccanismo interno possa farle vibrare (ve n'è anche un tipo più antico ed economico senza motorino vibrante incorporato). Esiste poi un meccanismo, utilizzabile dagli uomini, formato da una campana allungata, di plastica, dove si infila il pene. Con una pompetta poi si aspira l'aria così che il pene, mano a mano che il vuoto aumenta, tende a gonfiarsi, provocando forse qualche piacere al punto L (c'è chi lo usa anche per problemi di impotenza; è il sistema più macchinoso che esista per ottenere un'erezione).


Infine sono in commercio tutta una serie di bambole e bamboli gonfiabili. Interi o a quarti (solo il quarto genitale ovviamente). Alcune montano vibratori nella zona genitale e nella bocca. Ultimamente si è sentito parlare di un'industria coreana che starebbe per mettere sul mercato una bambola molto realistica sia all'apparenza che al tatto, in grado di dire alcune frasi tipo: «Si... Aahhh! Fottimi.... sono tua..... tu sei il mio bulldozer rampante.... squartami, mio Gengis Khan!» È in grado di dire questo e altro in dieci lingue diverse mantenendo inalterato il sorriso angelico. Può anche muoversi assecondando le spinte pelviche ed è programmabile per quattro diverse posizioni coitali. Ora, dico io, invece di spendere tutti questi soldi in marchingegni masturbatori meccanici, non sarebbe più interessante accarezzarsi e farsi accarezzare un po' di più?

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Come arrivare all'orgasmo


In realtà non c'è niente che sia necessario fare per arrivare all'orgasmo di valle. L'unica difficoltà è che non bisogna fare proprio niente. Generalmente quando si fa l'amore si è tesi, spesso il viso è serio, a volte addirittura drammatico (avete tutti presente il fascino delle lolite imbronciate). Siamo preoccupati, vogliamo fare bella figura e non sappiamo come andrà a finire.

Ecco, la difficoltà è proprio questa: non bisogna preoccuparsi neppure che il pene sia in erezione. È sufficiente che stia dentro di lei. Non è necessario neppure muoversi: il semplice contatto intimo è sufficiente. Bisogna stare con i muscoli di tutto il corpo abbandonati, l'uomo non deve tentare di sostenere l'erezione in nessuno modo; nono deve contrarre i muscoli pelvici. Invece la donna, se vuole, può muovere la passera dentro.

Potete anche stare immobili ma se volete muovervi dovete farlo al rallentatore. In sostanza dovete fare l'amore come i bradipi: molto, molto pigramente.
Infine, rilassa profondamente il respiro, lascialo andare, non trattenerlo, non bloccarlo. Riempi profondamente i polmoni e svuotali fino in fondo. Generalmente si respira male; non riempiendo o non svuotando fino in fondo i polmoni Poi si fa l'errore di far l'amore accelerando i respiro. Si pensa che respirare in modo affannato sia sintomo di desiderio e sia eccitante. Niente di più sbagliato. Più il respiro è corto e veloce e meno si prova piacere; più il respiro è profondo, più ossigeno arriva al sangue e più il rilassamento (e quindi il piacere) sono profondi.
L'ossigeno ha un effetto meraviglioso sul nostro corpo. Come dice Lozen tutti sanno che chi non respira è morto, pochi hanno capito che più si respira e più si è vivi. L'ossigeno è fantastico perché ha un effetto inebriante come l'alcol ma non ha nessuna contro indicazione. A volte se respiri profondamente ti gira addirittura la testa, proprio come se fossi ubriaco. Ma non ti preoccupare: rilassati e tutto passerà. L'aria non può farti male, non è possibile fare indigestione di aria. Più la respiri e meglio è. Se poi respirando non tieni contratti i muscoli della pancia a lasci che le viscere si muovano sospinte dal movimento del respiro, aiuterai i muscoli delle pelvi a rilassarsi, il sangue circolerà meglio ossigenando i tuoi recettori del piacere che aumenteranno la loro sensibilità.
Questo è tutto: fare entrare lui dentro di lei, non fare niente; non muoversi velocemente; non bloccare il respiro, ascoltare il piacer di stare allacciati per trentacinque minuti, il resto viene da sé.

In effetti valeva la pena di provare il sesso tantrico anche se fosse stato necessario copulare nudi in bicicletta sulla tangenziale di Milano. Ma visto che non c'è niente di così difficile da fare, perché non provare? Sostanzialmente si tratta di cambiare atteggiamento.
L'amore tantrico non si fa, bisogna lasciare che accada da solo.

Questo è il punto difficile; siamo troppo abituati a fare tutto per uno scopo, aspettare ansiosamente il risultato, spiare il nostro piacere senza lasciare che il cervello smetta di controllare e giudicare tutto. Ovviamente se invece di ascoltare le sensazioni semplici, il profumo, il calore, la morbidezza della pelle, i lineamenti del tuo amore; stai lì a spiare le sensazioni del tuo ombelico aspettando il miracolo, non succederà niente perché la tua bramosia e la tua ansia mantengono la tua mente sotto sforzo e impediscono al tuo inconscio di ascoltare le vibrazioni del tuo partner e di sintonizzarsi.


Non è un cosa che puoi fare se sei bravo, se hai buona volontà o se ce la metti tutta. È come ridere o ballare: devi lasciare che succeda. Se mentre balli vuoi decidere i tuoi movimenti non riesci a ballare bene. Sei legnoso. Solo se ti abbandoni al ritmo della danza il tuo ritmo diventa sublime.

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Il punto G, il luogo del piacere più sconosciuto


Signore e signori, ecco a voi il punto G. Il mitico luogo del piacere multiplo. La porta d'oro dell'iperspazio godurioso.
Per anni i ricercatori si sono accapigliati perché molti non credevano che esistesse veramente. Invece ora non ci sono più dubbi. L'ho trovato perfino io che sono molto imbranato. E in realtà è veramente folle che per anni, anzi per secoli, non se ne sia saputo niente. Bhe... a esser precisi c'erano alcuni che sapevano dov'era. Ma non qui da noi in Europa.
I nostri avi erano troppo impegnati a farsi guerra per avere il tempo di scoprire certe cose. Invece nelle sperdute isole dell'Oceania c'era gente che aveva uno spirito della vita più sano e gioioso. Loro sì che sapevano dov'è il punto G della donna. Infatti praticavano il coito oceanico, che consiste proprio nell'infilare solo la punta del pisello nella vagina e, tenendolo con la mano, muoverlo come un cucchiaio in una tazza. In questo modo andavano a toccare proprio il punto G. Una cosa geniale.
Noi europei abbiamo scoperto il punto G quando, nel 1980, ce l'hanno spiegato gli americani. Il che dimostra che siamo un po' rimbambiti sessualmente. Infatti sarebbe bastato guardare una tavola di anatomia del 1800 per capire il punto G.
Perché già nel secolo scorso gli anatomisti avevano notato che il tessuto erettile della clitoride si estendeva fino a quella zona interna, intorno all'uretra, che chiamiamo punto G. Comunque sono convinto che nei secoli dei secoli ci sarà stato qualcuno, anche da noi, che si è accorto di quel punto di piacere... Anche se poi non è riuscito a tramandare la scoperta. Ad esempio, secondo me, Giacomo Casanova ne sapeva qualcosa. Per questo le donne impazzivano per lui. Il punto G si chiama così perché è stato ufficialmente scoperto dal dottor Gräfemberg (nel 1944).

Dov'è il punto G nella donna?
All'interno della pisella. A un terzo della sua profondità, sulla parete superiore (dietro l'osso pubico). Nella zona attraversata dall'uretra (il canalino dal quale esce la pipì).
Lì c'è una zona che, se opportunamente toccata, si gonfia proprio come la clitoride. In effetti si tratta dello stesso tipo di tessuto. Molti libri parlano del punto G e lo indicano. La cosa fondamentale però non viene detta. Il punto G si trova leggermente in profondità (e non sulla superficie). È necessario perciò premere leggermente per procurare il piacere. Inoltre il punto G non reagisce immediatamente quindi va stimolato per un po' prima che possa dare tutto il piacere di cui capace.
Un modo semplice per individuarlo è quello di inserire due dita nella passera (ben lubrificata). Il palmo della mano deve essere rivolto verso la clitoride. In questo modo vi troverete, tra i polpastrelli delle due dita, un leggero rigonfiamento che finisce con una lieve depressione. Il punto G si trova a circa un centimetro di profondità proprio verso la fine del rigonfiamento. Comunque spiegarlo a parole è più complicato che arrivarci in pratica. A una donna è sufficiente toccarsi per un po' dentro per trovare il Punto Giusto. Poi sarà semplice insegnare a lui come fare.
Un uomo invece dovrà sempre chiedere alla donna come le piace essere toccata perché ognuna ha gusti diversi e la localizzazione può variare, di poco, da fanciulla a fanciulla.
Alcune donne preferiscono un tocco più forte, altre più lieve. Si tratta comunque di spingere un poco ma senza esagerare. Se il tocco è troppo forte, ovviamente, può diventare fastidioso o addirittura doloroso.

Come trattare il punto G
Ogni donna è diversa, non lo si dirà mai abbastanza. Soltanto chiedendo saprete. Questo vale particolarmente per il punto G. Trovare il ritmo giusto del movimento e la pressione più gradevole con una donna e ripetere le stesse modalità con un'altra è un errore grossolano. C'è da dire, comunque, che generalmente gli uomini fanno movimenti troppo rapidi quando toccano le donne dentro. Invece esse preferiscono un movimento morbido.
È anche importantissimo il fatto che la natura femminile sia umida, di modo che la carezza sia scivolosa. Se la ragazza è abbastanza eccitata la sua fessura sarà naturalmente irrorata dalle secrezioni interne che sono meravigliosamente lubrificanti. L'ideale è che prima dell'inizio del rapporto sessuale ci si dedichi a lungo a massaggiarsi e accarezzarsi e che prima di toccare dentro si indugi per un po' intorno al "bocciolo" così che si possa scivolare nella fessura umida senza sforzo. Se si ha fretta si può comunque bagnare con la saliva il nido lubrificandolo. C'è poi da dire che alcune donne preferiscono che le si tocchi soltanto intorno al punto G. Altre preferiscono che le si accarezzi anche la clitoride. Altre gradiscono essere toccate delicatamente anche intorno all'ano. Altre desiderano ora questo, ora quello, a volte altro. A volte preferiscono i polpastrelli, altre volte le labbra. Insomma, bisogna ascoltare, sperimentare e parlare. Solo così si progredisce sulla via del piacere. Sì, cari lettori, l'organo più importante in un latin lover non è il pisello, è l'orecchio.

L'orgasmo del punto G
Vagina donnaLa sollecitazione del punto G produce un tipo di orgasmo diverso da quello clitorideo. È una sensazione altrettanto forte ma diversa. Si tratta di una differenza anche fisiologica: durante l'orgasmo la vagina si contrae in modo diverso da quanto succede sollecitando la clitoride. Questo tipo di contrazioni agiscono sulla vescica e sull'uretra e provocano facilmente l'eiaculazione femminile. Infatti è ormai provato che anche le donne, soprattutto grazie alla sollecitazione del punto G possono emettere un getto di un liquido particolare dall'uretra durante l'orgasmo, in modo simile a quanto succede al maschio.
Dopo la pubblicazione del mio primo libro su questo argomento una ragazza mi ha scritto: «Mentre lui mi accarezzava lì ho provato piacere, poi la sensazione di dover fare pipì. Fidandomi di quanto avevo letto ho deciso di non trattenermi. Ho avuto un orgasmo fortissimo, di tipo nuovo e ho veramente eiaculato. Ero molto stupita.»
L'orgasmo "da punto G" ha la particolarità di diventare spesso un orgasmo multiplo. In effetti molte lettrici che non hanno mai provato un orgasmo pieno potrebbero, trovando il loro punto G e scoprendo come farlo godere, passare, in un solo colpo, dalla frigidità all'orgasmo multiplo. Potenzialmente, tutte le donne sono in grado di provare parecchi orgasmi uno dopo l'altro, entrando in uno stato di godimento molto godimentoso. Credo proprio che valga la pena che vi dedichiate a qualche esperimento col punto G.

Le posizioni per sollecitare il punto G
Vagina donnaIl punto G è lì dov'è per motivi molto tecnici. I nostri antenati scimmioni infatti facevano l'amore in posizioni che permettevano di sollecitare il punto G. Queste posizioni permettono di infilare il pisello con un'angolazione particolare.
Cioè il pene non entra fino in fondo e va invece a premere proprio sul punto G provocando meravigliosi palpiti di piacere.
Da notare che in queste posizioni il pene fa leva sul perineo (il tessuto tra la vagina e l'ano) e così, arcuandosi leggermente, arriva a far pressione sul punto G con la migliore angolazione. Queste posizioni possono essere raggiunte perfettamente anche da uomini che hanno il pisello particolarmente corto.
Proprio perché il punto G si trova a 1/3 della profondità della passera (circa tra i 3 e i 6 cm dall'inizio della vagina). Non a caso gli scimpanzé e i gorilla hanno piselli veramente corti (intorno ai 6-8 cm di lunghezza). Le scimmione però non si lamentano perché i loro maschi, anche se contenuti nelle misure, sono eccezionali per quanto riguarda la mira.
Non tutte le donne sentono in modo uguale. Ovviamente può succedere che voi non siate molto sensibili alla sollecitazione del punto G. Non fatevene un problema. Questo mondo è bello perché è vario.
Posizioni sessuali per il punto G

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Come trattare la clitoride


La ragazza che mi spiegò dov'è la clitoride mi fece un corso in due lezioni.
1 - Come trovare la clitoride.
2 - Come trattarla.
Infatti lei si rese conto subito che io ero imbranato e gliela strapazzavo troppo. Noi uomini siamo sempre convinti che per ottenere il miglior risultato bisogna usare il massimo della forza. Invece no.
La clitoride vuole la dolcezza. Lei mi spiegò che dovevo rendere scivoloso il mio dito con un po' di saliva e poi appoggiarlo poco sopra il bottoncino (la punta della clitoride, che in alcune ragazze arriva a scoprirsi, spuntando un poco).
Tutto il rilievo della clitoride è sensibile. Alcune donne, anzi, sono fin troppo sensibili sulla punta della clitoride che comunque va toccata lievemente. Ogni donna è diversa e bisogna chiedere e avere orecchio, essere sensibili alle variazioni di atteggiamento di lei per capire.
Questa sensibilità non la si può insegnare. Ognuno deve coltivare al meglio la sua attenzione, il suo ascolto. Comunque va tenuto conto che si tratta di zone delicate e che anche se a una ragazza piace essere frizionata con una certa energia, si tratta, al limite, di piacere psicologico. Perché fisiologicamente è il tocco leggero quello che può procurare più piacere.
Un altro discorso è quello sulla pressione del palmo della mano sopra il pube, che può essere forte ma proprio per questo deve diventare morbida e lenta. Infine si deve distinguere tra delicatezza e velocità. Infatti molte ragazze, mentre gioiscono, preferiscono una carezza delicata (con una pressione molto lieve) che però segua un ritmo veloce. In ogni caso se accarezzando una donna o baciandola intimamente vi ispirate alle scene dei film pornografici siete fuori strada. Troppa irruenza, troppi movimenti a scatti... Quelle sono passere frullate. Quelle povere ragazze alla sera se la trovano tutta irritata. Pessimi amatori.
Tutto nel sesso dovrebbe essere più sinuoso, più armonioso, più simile al ritmo incessante delle onde del mare. Questi attori porno sembrano scimpanzé afflitti dal delirio tremens.


Essa è sensibile, tenera, bisognosa d'affetto
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Il sesso nella donna


La passera è una creazione fantastica. Essa è un luogo di delizie ultraterrene. Essa è umido ricettacolo di delizie. Essa è cielo e terra, racchiusi in una grotta marina. La morbida fessura è più sensibile dello pseudopodo elettronico del più megabaittato dei computer. Essa è dotata di una straordinaria fuzzy-logic. Essa è miele e tempesta. Estate e autunno. Essa scioglie l'inverno e sveglia la primavera. Essa è profondità, abisso, confine oltre il quale la monotonia della razionalità cerebrale si scioglie e la mente, perso ogni riferimento, può finalmente veleggiare libera, vivendo soltanto di impressioni olfattive, immagini e contatti immateriali. Essa è energia. Altoforno in grado di iniziare nuova vita. Essa è la porta del mondo, il primo ricordo, l'ultima meta.
Ogni volta che questo favo di ambrosia si schiude rivela un fiore carnoso che in ogni donna è vistosamente diverso. Diverso nelle sue infinite sfumature di rosa e di rosso e di ocra e di scuro. Differente nell'indefinibile incresparsi delle forme, come onde, come fronte rigogliose di alberi mossi dal vento.
Rilievi inafferrabili dall'occhio. Allegorie di misteri. È diverso al tatto, in infinite sfumature di tiepida morbidezza.
È diverso il profumo che ricorda il buio della terra e la luminosità dell'alba. E il suo sapore ricorda quello delle bevande che gli déi centellinano nei loro castelli sulle nuvole.
E questo volendo parlare di ciò che guardando si può vedere. Perché oltre l'inizio essa si estende al di là del limite della fessura. La donna porta dentro di sé la via della vita. Scivoloso passaggio verso il tutto. Ti accoglie e ti porta lontano. Al di là dei tuoi sogni più sfrenati. In viaggio verso l'oriente cosmico, alla ricerca della ragione ultima dell'esistenza. Essa contiene la risposta alla domanda che ci viene posta prima della nascita e alla quale dobbiamo trovare risposta prima della morte. La grande domanda. Il quiz definitivo: "Vivrai per un certo tempo. Avrai fortuna o sfortuna. Comunque vivrai. Qual'è il senso della vita?"

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Il piacere con le mani


Quando avevo 19 anni un amico mi chiese: «Con quante ragazze hai fatto l'amore?» Prima di rispondere gli chiesi se contavano anche quelle che avevo soltanto accarezzato e lui rispose subito: «No! No! Solo rapporti completi!»
Al di là che stare a contare il numero delle amanti è proprio una cosa idiota (ma chi non lo ha fatto?) questo dialogo rende bene l'idea di quanto i "rapporti di mano" siano poco considerati. Invece toccarsi permette di raggiungere tutti i tipi di orgasmo e certamente è il modo più gradevole di fare sesso sicuro.
Il ministro della sanità dovrebbe fare un po' più di propaganda alla reciproca masturbazione. Ma hanno paura che questa pratica, già considerata "moralmente meno impegnativa" si espanda troppo. In effetti toccarsi è la cosa migliore che si possa fare con gli sconosciuti. Un rapporto sessuale completo è una pratica che richiede intimità, tempo, disponibilità, abbandono. È meglio farlo con persone che si conoscono a fondo.
Invece le carezze sono più semplici. Si possono scambiare ovunque, basta un ascensore, la tovaglia di un tavolo, un cappotto gettato tra le file di sedie di un cinema. Potete farlo perfino su un'auto in movimento (però andate piano che suicidarsi facendo sesso a 100 all'ora è dolorosissimo). Proprio per il fatto di essere una tecnica sessuale "a portata di mano" e di essere estremamente facile da fare e per nulla infettiva, il sesso toccato minaccia, in quest'era di desideri repressi, la stabilità del sistema.
Cosa succederebbe se la masturbazione iniziasse a essere considerata un semplice gioco che si può fare per amicizia o simpatia? Però le carezze sono una fonte di piacere profondo anche per le coppie rodate e affiatate. Una spumeggiante variante agli altri modi di far l'amore. Col tempo, arrivando a conoscere bene i desideri e i ritmi del partner, è possibile, in questo modo, dare piaceri sublimi e si può persino praticare il tantra yoga in modo manuale. Ecco perché abbiamo deciso di dedicare tutto un capitolo a questo tema spesso completamente trascurato. Ci siamo anche un po' divertiti a classificare in modo rigoroso le carezze. Sono proprio tanti i modi di toccarsi.
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